A cosa serve il Bilancio delle Competenze?

Cosa è il Bilancio delle Competenze?

è uno strumento che, all’interno di un percorso di orientamento professionale, permette di ricostruire la propria storia educativo-professionale per evidenziare le conoscenze e le abilità sviluppate.

A cosa serve?

è un mezzo che consente di maturare consapevolezza rispetto ai propri punti di forza e punti di rinforzo grazie alla mappatura delle competenze acquisite nel tempo. In questo modo si impara a conoscere se stessi ed a muoversi in modo consapevole nel mondo del lavoro, effettuando scelte e prendendo decisioni oculate.

Mappare la propria professionalità è un’attività utile in tutte le fasi della carriera: all’inizio per cercare lavoro in modo più efficace, capendo veramente come equilibrare aspirazioni e inclinazioni personali; durante il percorso, per ricollocarsi, intraprendere nuove strade professionali o cogliere occasioni di avanzamento.

Gli obiettivi del bilancio delle competenze:

  • identificare le proprie competenze e potenzialità su cui basare il proprio progetto di inserimento professionale e sociale;
  • acquisire autonome capacità di autovalutazione e scelta;
  • sviluppare, rispetto a sé e al mercato del lavoro, quadri di riferimento socioculturali e registri emotivi appropriati per affrontare positivamente situazioni di transizione/cambiamento;
  • costruire un progetto di sviluppo professionale.

Come si svolge?

è  un metodo di analisi che coinvolge attivamente perché incentrato sull’individuo e calibrato sulle sue esigenze e la sua storia personale.

Il processo effettua una ricostruzione a ritroso delle competenze, indagando tutti i possibili momenti e contesti in cui esso ha potuto sviluppare una competenza:

  • il percorso scolastico-educativo-formativo;
  • le esperienze professionali;
  • hobbies, passioni, esperienze;
  • abitudini personali;
  • situazioni di vita familiare-relazionale.

Come è strutturato?

Il percorso si articola in tre fasi:

  1. Fase preliminare o pre-diagnostica: è il momento dedicato all’accoglienza, in cui l’incontro tra orientatore e utente consente di definire gli obiettivi specifici del percorso, illustrarne la metodologia, ed effettuare un primo focus sugli interessi e le abilità/capacità del beneficiario affinché sviluppi aspettative coerenti e consapevoli rispetto al percorso;
  2. Fase di investigazione o diagnostica: è il momento in cui il beneficiario ricostruisce il suo vissuto esplorando la il suo percorso biografico, in cui si effettua l’analisi e valutazione delle competenze, al fine di chiarire e comprendere meglio i propri valori, interessi, aspirazioni e i fattori centrali della propria motivazione; valutare le proprie conoscenze generali e professionali, le proprie abilità e attitudini; accedere a informazioni sull’ambiente socio-professionale ed economico, per poter prefigurare piste realistiche di sviluppo e cambiamento;
  3. Fase conclusiva: è il momento di sintesi che deve consentire alla persona di analizzare i propri punti di forza e di debolezza emersi per elaborare un piano d’azione personale che preveda mezzi, azioni formative, tappe di attività da mettere in atto per raggiungere gli obiettivi di sviluppo definiti e realizzare così il propri progetto di sviluppo professionale.

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