Afghanistan, a rischio l’export di prodotti made in Puglia – Agosto 2021

La crisi afghana ha avuto ripercussioni anche sulle dinamiche economiche e sull’export.

L’instabilità per i continui conflitti rallenterà gli scambi commerciali.

L’instabilità causata dai continui conflitti preoccupa l’Asia centrale e rallenterà gli scambi commerciali. Gli altri continenti, gli stati e le singole regioni potranno subirne le conseguenze in maniera proporzionale all’andamento della bilancia commerciale (che è il rapporto tra le esportazioni e le importazioni).

Si esporta verso l’Afghanistan molto di più di quanto si importa. Nel primo trimestre di quest’anno, infatti, sono stati esportati beni e prodotti made in Puglia verso l’Afghanistan per un valore complessivo di 740.648 euro rispetto agli appena 36.361 euro riferiti ai prodotti importati.

La bilancia commerciale è dunque in attivo. Questo si verifica quando il valore delle esportazioni supera quello delle importazioni, con conseguente ingresso netto di capitale monetario.

I prodotti manifatturieri e in minor misura agroalimentari rappresentano la quasi totalità dell’export. Nell’intero anno 2020, le esportazioni dalla Puglia all’Afghanistan hanno raggiunto il valore di 1.741.251 euro, mentre nel 2019 il valore era di 422.447 euro. Il saldo della bilancia commerciale tra due Paesi è importante anche perché determina il tasso di cambio delle rispettive monete.

Guardando all’andamento di medio e lungo termine, le esportazioni verso l’Afghanistan risultano in crescita, mentre relativamente basse sono rimaste le importazioni dei prodotti, perché l’economia afghana è una tra le più povere del pianeta e risente dei continui conflitti che si sono susseguiti negli ultimi anni, sconvolgendo il sistema sociale e decimando la popolazione.

Ma soprattutto i conflitti hanno distrutto le infrastrutture.

Le strade, infatti, hanno sempre avuto un ruolo strategico e il frequente transito dei veicoli militari le ha lasciate in pessime condizioni: diversi ponti bombardati non sono stati ricostruiti e molti tragitti vengono chiusi al traffico, con gravi conseguenze per il trasporto di beni di prima necessità, attrezzature di emergenza e materiali per la ricostruzione destinati all’intero Paese.

Il commercio, inoltre, risente della forte concorrenza sleale del contrabbando.

Il Paese afghano, tuttavia, è ricco di ferro e rame, con importanti attività estrattive e riserve di niobio e litio.

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