Calo delle attività artigiane
Negli ultimi dieci anni la contrazione è stata pesantissima: -1.919 attività artigiane, pari a un tasso negativo del 10 per cento. Da 19.326 sono scese a 17.407.
È quanto emerge da uno studio condotto dall’Osservatorio Economico Aforisma, che ha analizzato l’andamento delle imprese artigiane dal 2010 ad oggi, suddivise per settore, natura giuridica, capitale sociale e numero di addetti.
Nella sola città di Lecce se ne sono perse più di centinaio come saldo tra nuove iscrizioni e cancellazioni al registro delle imprese della Camera di Commercio.
Ce ne sono circa 1.500 ma sono davvero tante le attività ormai a rischio estinzione. Compensano, in parte, tali perdite le attività legate al mondo del design, del web e della comunicazione. Altrimenti se fosse solo per le attività artigianali storiche il saldo sarebbe ben più negativo.
Il calo dei consumi delle famiglie e la loro lenta ripresa nel periodo post-pandemia, l’aumento della pressione fiscale e tributaria, ma soprattutto l’esplosione del costo delle materie prime e degli affitti hanno tagliato fuori dal mercato moltissime attività. Inoltre, l’avvento delle nuove tecnologie e delle produzioni in serie hanno relegato in posizioni sempre più marginali molte professioni caratterizzate da un’elevata capacità manuale.
Oltre al danno economico causato da queste chiusure, c’è anche un aspetto sociale molto preoccupante da segnalare.
Quando chiude definitivamente la saracinesca una bottega artigiana, si perdono conoscenze e cultura del lavoro difficilmente recuperabili e la qualità della vita di quel quartiere peggiora notevolmente. Altresì, c’è meno sicurezza, più degrado e il rischio di un concreto impoverimento del tessuto sociale.
Una buona parte di questa contrazione registrata negli ultimi dieci anni riguarda attività legate all’artigianato artistico, come ceramisti e cartapestai, attività legate alla cura della persona, come acconciatori e barbieri, ma anche sarti, calzolai e gli artigiani dell’arredo casa. Molti si sono visti costretti a gettare la spugna.
La crisi del settore e la contrazione dei consumi delle famiglie sono stati fatali. Certo, molte altre professioni artigiane, soprattutto legate al mondo del design, del web, della comunicazione, si stanno imponendo. Purtroppo, le profonde trasformazioni in atto stanno cancellando molti mestieri che hanno caratterizzato la storia dell’artigianato e la vita di molti quartieri e città. Eppure le imprese artigiane sono molto importanti. Quelle che operano in provincia di Lecce danno lavoro a circa 19mila addetti familiari e 15mila subordinati per un totale di 34mila addetti.
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