La metodologia didattica predisposta per la verifica degli apprendimenti è basata sul concetto di “flipped classroom” ovvero “classe capovolta”. Secondo questa metodologia, il processo di apprendimento prevede lo sviluppo di compiti autentici di realtà – mini project work – che, nel momento della presentazione in plenaria, costituiranno momenti ufficiali di verifica delle conoscenze apprese e delle competenze tecniche e trasversali sviluppate dagli allievi. L’“apprendimento capovolto” inverte le logiche tradizionali: i contenuti sono forniti al di fuori dell’aula e il tempo a disposizione all’interno di essa è usato dal docente per ampliare e approfondire in modo interattivo. Nell’ottica della personalizzazione del percorso questa metodologia s’integra ai momenti di partecipazione attiva degli allievi con riguardo alla definizione degli strumenti e degli indicatori volti il raggiungimento degli obiettivi di apprendimento.
Partendo dalle precedenti esperienze e dall’analisi dei destinatari dell’intervento, le attività extracurriculari e di recupero sono orientate all’integrazione sociale e culturale di allievi disabili, con disturbi di apprendimento, stranieri, che sperimentano un fallimento formativo o vivono in contesti disagiati:
- Piani Educativi Individualizzati – P.E.I. – con il supporto dell’equipe socio-psico-pedagogica;
- tutoring per lo sviluppo di strategie personalizzate;
- bilancio delle competenze per supportare l’allievo nel risolvere il suo futuro formativo e professionale;
- outplacement, come orientamento in uscita a supporto del (re)inserimento scolastico o lavorativo;
- Prevenzione delle dipendenze e Gestione dell’interculturalità, due moduli didattici extracurriculari della durata di h. 10 ciascuno;
- incentivazione della collaborazione nella rete quale meccanismo per attivare relazioni sociali di avvicinamento.