Lo Speciale Energia redatto dall’Osservatorio Economico AFORISMA, nato in collaborazione con Edison, è giunto ormai alla sua quarta edizione.
Quest’anno celebra il Festival dell’Energia che si terrà a Lecce dal 29 al 31 maggio 2025 e verrà presentato il 30 maggio alle ore 10:00 nella sala conferenze Teatini, nel corso del festival con Marco Bentivogli, coordinatore nazionale BASE Italia, esperto di politiche del lavoro e innovazione industriale, Giorgio Boneschi, Direttore Generale Elettricità Futura, Dalila Dabbico, Harvard Business School Club of Italy e Davide Tabarelli, Presidente Nomisma Energia.
Lo speciale intende fornire una lettura chiara, aggiornata e strutturata delle dinamiche del settore energetico italiano, in un momento in cui l’energia rappresenta una leva strategica per la sostenibilità, la crescita economica e l’innovazione tecnologica.
In Italia, il numero di imprese attive nel settore dell’energia è cresciuto del 273% negli ultimi 15 anni, passando da poco più di 3.600 unità nel 2009 a oltre 13.700 nel 2025. Tale incremento ha mostrato una forte spinta iniziale tra il 2009 e il 2013, con una stabilizzazione più recente, e una significativa concentrazione geografica nel Nord del Paese – in particolare in Lombardia, Trentino-Alto Adige, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna, che ospitano oltre la metà delle imprese del settore.
Per quanto riguarda la forza lavoro, rileviamo nel 2025 circa 86.651 addetti nelle imprese energetiche. Il dato, seppur in ripresa dopo la contrazione del 2022, rimane soggetto a oscillazioni influenzate da contingenze economiche e da riorganizzazioni strutturali.
Dal punto di vista della bilancia energetica, nel 2023 l’Italia ha prodotto circa 256,6 miliardi di kWh, coprendo l’83,2% del fabbisogno interno. Tuttavia, permane un deficit strutturale superiore a 50 TWh (terawattora), colmato da importazioni, in crescita del 19,2%. Le fonti rinnovabili hanno segnato un importante progresso (+16%), con un’espansione della capacità fotovoltaica (+21%) e un significativo aumento nelle fonti rinnovabili anche l’idroelettrico (+38,7%) e l’eolico (+15,1%), contrapposto a una contrazione della produzione termoelettrica, legata principalmente al gas naturale
La fatturazione elettronica nel settore mostra una significativa polarizzazione: Lombardia e Lazio concentrano oltre l’80% del volume complessivo. Nel 2024, tuttavia, l’imponibile nazionale ha subito una flessione dell’11,7%, riflesso di una contrazione della domanda e di una crescente efficienza energetica.
Nel 2023 il volume totale si aggirava intorno ai 259 miliardi di euro mentre nel 2024 sono 228 miliardi.
Interessanti segnali di vitalità arrivano da regioni come la Puglia, che emerge come prima per surplus di produzione e registra anche una crescita significativa in termini di valore fatturato.
Concludendo, i dati ci restituiscono un quadro complesso ma dinamico, in cui coesistono elementi di crescita, innovazione e criticità strutturali. L’energia si conferma al centro delle trasformazioni industriali e delle politiche per la transizione ecologica. Il futuro, letteralmente, passa da qui.
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